Che cos’è il film lacrimale?
E’una pellicola di tre strati (lipidico-acquoso-mucinico) che ricopre la superficie oculare come un lubrificante protettivo della cornea e della congiuntiva. Le lacrime apportano sostanze nutritive come l’ossigeno, asportano tutte le impurità e sono una barriera importante contro le infezioni.
Come si producono le lacrime?
Sono prodotte continuamente dalle ghiandole lacrimali principali ed accessorie: le lacrime si raccolgono all’interno del sacco congiuntivale ed in particolare nell’angolo interno o lago lacrimale. Attraverso due piccole aperture, o puntini lacrimali, sono scaricate all’interno del naso tramite il dotto naso-lacrimale.
Che cosa significa occhio secco? E’ molto frequente?
Una quantità eccessiva di lacrime appare quando l’occhio è irritato da un corpo estraneo, da una luce intensa, da un colpo di vento o quando una persona prova un’emozione straordinaria come il pianto (si hanno due tipi di produzione lacrimale: basale e riflessa).
Quando invece si ha una marcata riduzione delle lacrime o un’alterazione qualitativa delle componenti lacrimali si realizza una condizione patologica definita occhio secco.
Il disturbo, anche se non sempre è rilevante, colpisce circa il 30% degli adulti ed aumenta con l’età, soprattutto dopo i 65 anni
Quali sono le cause principali?
- età avanzata
- sesso femminile tra i 40 -60 anni
- taluni farmaci come ormoni, antidepressivi, antalgici
- fattori climatico ambientali come aria condizionata, clima secco, vento, fumo di sigaretta, smog
- attività professionali come esposizione prolungata al videoterminale
- uso di lenti a contatto mal tollerate
- disvitaminosi A
Quali sono i sintomi?
- bruciore oculare cronico
- sensazione di sabbia
- difficoltà di apertura delle palpebre soprattutto al risveglio
- fastidio alla luce (fotofobia)
- secrezione densa (mucosa) all’angolo interno durante la giornata
- occhio arrossato, dolore ed annebbiamento visivo (in caso di complicanze corneali)
Come si effettua la diagnosi?
Esistono varie tecniche di misurazione del film lacrimale:
- misurazione del menisco lacrimale tra il bulbo ed il margine della palpebra inferiore
- colorazione con fluoresceina per valutare l’integrità cellulare epiteliale
- tempo di rottura del film lacrimale (per valutare la qualità delle lacrime)
- sensibilità al contrasto
- citologia ad impressione per la valutazione delle cellule della congiuntiva
- analisi del film lacrimale per valutare l'osmolarità, la presenza di lisozima
- test di felcizzazione delle lacrime
- test della clearance della fluoresceina
- test di Schirmer per la valutazione della produzione lacrimale: è quello più utilizzato nella pratica clinica
Come si cura l’occhio secco?
Oggi non esiste una terapia risolutiva della patologia da occhio secco. Nonostante esistano numerosi presidi topici a disposizione (sono oltre 100 i sostituti lacrimali in commercio in Italia), i risultati a lungo termine sono spesso deludenti.
Lo scopo della terapia varia a seconda della forma di occhio secco.
In presenza di sindromi sistemiche autoimmuni come, come ad esempio lupus eritematoso, artrite reumatoide, sclerodermia, è importante rivolgersi all’internista.
Se invece la causa è la diminuzione del film lacrimale o l'aumento dell'evaporazione, ripristinare la lubrificazione corneo - congiuntivale con l’utilizzo di sostituti artificiali porta ad un netto miglioramento della sintomatologia e del confort visivo.
La frequenza delle instillazioni nell’arco della giornata può cambiare a seconda della fase della malattia e del sostituto lacrimale utilizzato: nelle fasi acute, a volte, è necessaria un utilizzo molto frequente di sostituti lacrimali, mentre nei momenti migliori sono sufficienti 3-4 applicazioni giornaliere.
Nella pratica clinica si usano sostituti lacrimali diversi a seconda della sintomatologia del paziente; in base alla formulazione e alla loro azione possiamo distinguere le seguenti lacrime artificiali:
- diluenti, in grado di allontanare le sostanze prodotte dal metabolismo delle cellule; hanno purtroppo un breve tempo di durata
- stabilizzanti, in grado di aumentare la stabilità del film lacrimale
- di volume, in cui vi sono sostanze capaci d i legarsi alla superficie oculare e di trattenere acqua
- correttive, in grado di correggere alcune caratteristiche fisiche della superficie oculare
- nutrienti, che contengono alcune sostanze in grado di migliorare il trofismo dei vari epiteli che sono in sofferenza (aminoacidi, vitamine)
- evitare l’esposizione diretta a sistemi di condizionamento e luoghi molto ventilati
- evitare gli ambienti secchi, polverosi e poco umidificati
- evitare il fumo di sigaretta
- evitare l’uso di creme irritanti nella zona perioculare
- massima igiene oculare dei margini palpebrali
- massima protezione degli occhi in caso di esposizione ai raggi UVA e UVB
- utilizzo di impacchi umidi perioculari
- dieta ricca di complesso vitaminico B (B3, B6, B12) , di Omega 3, Omega 6
- aumentare l’assunzione di liquidi
Altri consigli pratici
Esiste anche una terapia chirurgica?
La terapia chirurgica viene riservata ai casi più gravi e consiste in una chiusura, provvisoria o definitiva, dei puntini lacrimali inferiori mediante piccoli tappi di silicone.
Si possono usare le lenti a contatto con l’occhio secco?
Le lenti a contatto, siano esse rigide o morbide, in materiale gas-permeabile o non, a uso continuativo o saltuario, non possono essere prescritte in presenza di occhio secco. Se poco lubrificate le lenti a contatto tendono a limitare l’ossigenazione della cornea con la possibilità di complicanze infiammatorie ed infezioni anche gravi.